sabato 14 maggio 2016

Festival Internazionale di Poesia La Palabra en el Mundo

Sabato 7 maggio ho assistito alla decima edizione del Festival Internazionale di Poesia La Palabra en el Mundo, tenutosi a Venezia e nato all'Habana, Cuba, e che si svolge in tutto il mondo nel mese di maggio.

Quest'anno il tema era: la Poesia come Azione di Pace e per la Pace. Un tema molto ampio e giusto, perché la parola poetica serve alla pace e alla giustizia. Nello specifico a Venezia si è scelto il filone dei rifugiati e dei diritti umani, partendo da una tavola rotonda dalle 10 alle 12 di mattina nella affascinante e idilliaca loggia del Centro di Studi e Documentazione della Cultura Armena (ecco, a proposito, ricordiamoci anche di quel popolo!).

Loggia del Temanza, Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena, Venezia

Titolo dell’incontro: La Parola Poetica e la parola della legge. Rifugiati di guerra: lasciti di donne in fuga. Oltre alle coordinatrici e organizzatrici, Anna Lombardo, Debra Werblud e Zingonia Zingone, c'erano studiosi del diritto, prof.ssa Pinton e prof. Zagato, e i poeti e poete Basir Ahang (Afganistan), Ana Arzoumanian (Argentina), Nenad Glišic (Serbia), Efe Duyan (Turchia), Melike Inci (Turchia).



Relatrici e relatori della tavola rotonda
Le personalità erano tante e tutte interessanti, ognuna stimolante grazie al proprio vissuto professionale e di vita (una docente di Cà Foscari accanto a un poeta afgano da qualche anno in Italia, per esempio), forse l'unica pecca è stata lo stacco tra alto numero di relatori e poco tempo (alla fine il dibattito è durato un'ora e mezza). Qui lo potete sentire https://soundcloud.com/radiocafoscari/incontri-ravvicinati-la-palabra-en-el-mundo-tavola-rotonda




Il cortile dell'Istituto Guggenheim
Nel pomeriggio il festival è continuato presso la sede dell'Istituto Guggenheim in Campo dei Carmini dalle ore 15 alle 19 e lì finalmente, dopo aver conosciuto alcuni poeti durante la tavola rotonda, noi del pubblico ci siamo tolti la voglia di sentire le poesie lette da loro stessi in lingua originale con slides in italiano.

Hanno declamato i seguenti poeti e poete:

Ana Arzoumian (Argentina), José Maria Prieto (Spagna), Efe Duyan (Turchia), Kadir Aydemir (Turchia), Gabriella Musetti (Italia), Nenad Glišic (Serbia), Terry Olivi (Italia), Selahattin Yolgiden (Turchia), Basir Ahang (Afghanistan), Gökçenur Ç. (Turchia), Beppe Costa (Italia), Fabia Ghenzovich (Italia), Melike Inci (Turchia), Craig Czury (USA), Andrea Garbin (Italia).  

Brave le organizzatrici (Giuliana Grando, Lucia Guidorizzi, Anna Lombardo) a chiamare artisti così variegati e, parere mio, a ben scegliere quel nutrito gruppo di talentuosi poeti turchi (tutti uomini sui 40 anni e una donna, Melike Inci, anche lei giovane) che mi hanno tenuta con le orecchie incollate alla loro voce. 


Il poeta afgano Basir Ahang legge alcune sue poesie










Basir Ahang è stato uno dei primi a declamare le sue intense poesie, tra cui "Questo momento mi appartiene" (che potete leggere interamente qui http://frontierenews.it/2013/06/il-canto-del-rifugiato-questo-momento-mi-appartiene/ )

Per le mie sorelle isolate dal mondo
e per i miei fratelli
che al posto dei libri
senza averne l’intenzione
hanno imbracciato i fucili
Questo momento mi appartiene

L'avvocata e poeta Ana Arzoumanian (argentina di origine armena) ha letto uno splendido frammento di una sua poesia in ricordo del genocidio degli Armeni da parte dei Turchi nel secolo scorso. La potete leggere qui in spagnolo http://registromx.net/ws/?p=5629 e nel suo sito http://anaarzoumanian.com.ar/ 

Strepitoso l'intervento del poeta spagnolo José Maria Prieto che prima ci ha letto alcune sue poesie ironiche, "Sotto sospetto", "Involontariamente, buona notte", e poi ci ha spiegato il suo amore per la poesia cinese, koreana e giapponese. Ce ne ha lette alcune da lui scritte in questi stili diversi, davvero uniche! Tra cui "Compleanno" e "All'improvviso" in tre terzine da 15 sillabe ciascuna e con finale ironico.

Sono state lette anche poesie di Poeti in Absentia, e quest'anno le organizzatrici hanno voluto leggere testi di uomini del carcere di Rebibbia che hanno frequentato il corso di poesia all'interno della prigione. 




E dulcis in fundo i poeti turchi che tanto mi hanno scossa (in senso positivo!) grazie alla loro ironia, linguaggio intenso e fluido, asciutto e dolce. Veramente tutti notevoli, una grande scoperta per cui ringrazio le organizzatrici.

Efe Duyan, poeta e architetto, ha letto tutte poesie molto belle e ironiche: "Call center", "Consigli per l'arredamento o cose importanti in una casa?", "L'operaio che incontrò suo figlio alle barricate dei militari" (il padre va a manifestare e scopre il figlio in  uniforme con il fucile davanti a lui), "Mehmet e Osman nella fabbrica del monopolio di stato". 
Il suo sito con poesie: http://www.efeduyan.info/#!poems-in-english-i/c19sx

Selahattin Yolgiden ha letto una bellissima poesia dal titolo "Giovan Battista Pergolesi".

Gokcenur C. ha chiuso il gruppo dei turchi in bellezza, regalandoci la sua dirompente ironia e dolcezza con "Maschera antigas, occhialini antiacido e latte" (l'equipaggiamento necessario per proteggersi dagli attacchi della polizia durante le manifestazioni giovanili dello scorso anno a Istanbul) , "La morte prende le stelle della notte per ferite con le croste", "Sei lontana dal tuo paese e io sono là". 

Tutti i poeti turchi, non solo questi tre su cui mi sono soffermata perché ancor di più mi hanno entusiasmata con la loro ironia e i cenni alla storia attuale turca, li potete leggere in italiano su questo prezioso e ben fatto sito (ve lo consiglio!)
https://defterpoesiaturca.wordpress.com/tag/gokcenur-c/page/2/


Poeti e poete: saluti finali

Il Festival è stato davvero interessante e arricchente, peccato la poca gente tra il pubblico, alcuni forse andati via durante il pomeriggio di sabato perché la maratona è stata un po' lunga (abbiamo gradito molto la presenza musicale della brava Carolina Curry). Forse si potrebbe far leggere un gruppo di poeti la mattina, così da alleggerire il pomeriggio. 



La locandina ufficiale
Il giardino del Centro di Documentazione e Cultura Armena














Festival  promosso dall'Associazione di Amicizia Italia Cuba Circolo di Venezia "Vittorio Tommasi", a cui hanno dato il Patrocinio Il Comune di Venezia, Commissione alla Cultura,  Città in Festa, Università Ca’Foscari Archivio Scritture e Scrittrici Migranti, Unione degli Armeni d’Italia.

A livello internazionale il Festival è voluto dal Proyecto Cultural Sur Internacional, la Rivista Isla Negra e il Festival Internacional de Poesía de La Habana a cui l'Associazione Italia-Cuba è affiliata da anni.