giovedì 28 settembre 2017

Non una di meno-Obiezione Respinta! Padova

28 settembre 2017 in varie città d'Italia si è svolta la manifestazione "Non una di meno - Obiezione respinta!"

Padova

Copio dall'evento Facebook, perché è già ben esplicativo (facebook.com/events)


"OBIEZIONE DI COSCIENZA, OBIEZIONE RESPINTA!

Il 28 settembre Non Una Di Meno torna in piazza per denunciare l'obiezione di coscienza che trasforma l'aborto in un percorso ad ostacoli.

La scelta del giorno non è una casualità, dal 1990 il 28 Settembre è stato dichiarato Giornata di azione internazionale per l’aborto sicuro. Il 28 settembre si svolgeranno manifestazioni in tutto il mondo per rivendicare il diritto delle donne a scegliere sul proprio corpo.

Ogni anno nel mondo sono infatti quasi 50mila le donne che perdono la vita a causa di un aborto non legale e quindi non sicuro, mentre 41 milioni di adolescenti portano a termine una gravidanza indesiderata o conseguente ad uno stupro.

Continua ad essere in atto un attacco alla salute delle donne: ai corpi, alla psiche, ai desideri, ai bisogni, al piacere. Il 28 settembre 2017 saremo in piazza per rivendicare il diritto delle donne a scegliere sul proprio corpo e sulla propria vita.

L'obiezione di coscienza trasforma la scelta di abortire in un percorso ad ostacoli che mette a rischio la nostra salute; un'obiezione di coscienza molto spesso fondata su vantaggi lavorativi e di carriera anziché su motivi etici.

Inoltre una delibera di Regione Lombardia, in contrasto con la legge 194 che prevede solo obiezioni individuali, autorizza l'obiezione di struttura negli ospedali e nei consultori. Tutto questo non è tollerabile! Per questo vogliamo la cancellazione dell'obiezione di coscienza dal Servizio Sanitario Nazionale.

Scegliere l’aborto farmacologico è impossibile in molti ospedali. Vogliamo l’incremento della somministrazione della RU486, vogliamo poterla utilizzare fino al 63° giorno (oggi fino al 49°) e anche nei consultori con il supporto delle ostetriche (come già avviene in Francia da decenni!). Vogliamo essere considerate pienamente in grado di decidere, senza bisogno dell’obbligo di 7 giorni per riflettere sulla nostra scelta, previsto dalla legge194.

I Centri di aiuto alla vita colpevolizzano e umiliano le donne che abortiscono. Vogliamo che restino fuori dagli ospedali e dai consultori per evitare che le donne subiscano abusi e sofferenze da parte di chi si sente in diritto di giudicare le loro scelte. Anche il personale medico deve indicare tutte le scelte possibili senza giudizio e senza violenza. Anche per questo vogliamo che venga data la giusta formazione, su come gestire interruzioni volontarie di gravidanza, a chi decide di intraprendere la carriera di ginecologa/o – ostetrica/o.

Vogliamo contraccezione gratuita, educazione sessuale e consultori che siano luoghi aperti e spazi di confronto e una medicina che sappia mettersi in ascolto e che parta da noi, dai nostri saperi e dai nostri desideri.
Fondamentale è anche riappropriarsi di un sapere ostetrico e ginecologico femminista.
Pensiamo che la genitorialità sia una possibilità e non un obbligo e che la riproduzione debba diventare una questione generale e sociale non più solo a carico delle donne. Vogliamo la possibilità di partorire a domicilio, case di maternità in cui il parto sia affidato alle ostetriche e formazione contro la violenza ostetrica.
Il diritto alla salute e all'aborto si colloca nella più ampia cornice dell'autodeterminazione dei corpi e la sua negazione è una delle molteplici forme della violenza strutturale contro le donne che aggredisce tutti i campi delle nostre esistenze.

Il 28 settembre sarà una giornata di lotta per rimettere al centro i nostri corpi: che parlano, desiderano, lottano e vogliono scegliere!
Vi invitiamo a partecipare, a portare cartelli, messaggi, pensieri e la vostra rabbia, non portate bandiere di altro tipo. Portate invece un mattarello, simbolo dell'autodifesa"-------------------------------------------------------

Io ho partecipato a quella di Padova alle ore 12 in Piazza dei Signori, organizzata da Non una di meno - Padova, e ho fatto queste foto. Eravamo un centinaio, la maggior parte studentesse e studenti universitari.











I dati sono incredibili: in Italia il 71% delle e dei ginecologhe\i e 49% delle e degli anestesiste\i praticano l'obiezione di coscienza
il 40% degli ospedali non ha un servizio per l'interruzione volontaria di gravidanza
(Fonte Ministero della Salute, Ass. Luca Coscioni)

Il  Veneto è la seconda regione del Nord per medici anti-abortisti.

Altro dal sito di Non una di meno: perche-torniamo-in-piazza-il-28-settembre/